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SSC Napoli

Ultimo Aggiornamento: 31/10/2007 00:32
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12/09/2007 15:40
 
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De Lauretiis: «Il sogno segreto? Subito in Europa»


È già grande Napoli, presidente?
«Non esageriamo, lo potrà diventare anche se non ci sarà mai un solo eroe in questa squadra. Il vero Napoli dovrà essere formato da tutti i componenti della rosa, perché questa è la mia filosofia. È nell'insieme che il collettivo dovrà farsi valere».

Intanto, Napoli è già pazza di Lavezzi...
«Di questo ragazzo mi ha sorpreso la sua coerente tranquillità. Tutte le volte che l'ho incontrato fuori dal campo, ho sempre visto in lui una persona serena, limpida, pulita, trasparente».

Le ha lasciato qualche rimpianto, il mercato?
«M'avrebbe fatto piacere ingaggiare altri 4-5 giocatori napoletani. Ma se questi ragazzi hanno preferito andare altrove, perché lì già si gioca in Europa o c'è un progetto forte per arrivarci alla fine di questa stagione, allora che cosa posso farci io? Non ho armi. A volte i soldi possono pure non bastare a convincere una persona».

Qualche trattativa, si dice, che ve l'abbiano ostacolata...
«Non lo so. Ma di sicuro Marino e io diamo fastidio a molti, sappiamo di non essere amati da tutti».

Napoli stravede per lei: si sente soffocato da tanta passione?
«Il tifo napoletano è qualcosa di unico. La gente è sempre pronta a sostenerti. Arrivano in 40-50 mila alla domenica. Un qualcosa che sta lì a ricordati continuamente le tue responsabilità». gazzetta.
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12/09/2007 15:42
 
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Anche France Football elogia Lavezzi


Il prestigioso magazine che assegna il pallone d'oro, France Football, ha dedicato lo speciale sul calcio italiano all'attaccante azzurro: I tifosi del Napoli tornano a sognare. Lavezzi con le sue finte, il suo magico sinistro e la sua vivacità ha reso pazzi i difensori dell'Udinese, segnando uno splendido goal e fornendo due assist decisivi a Zalayeta e Sosa. pianetanapoli.

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12/09/2007 15:45
 
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Che favola ... di sorriso!


C’era una volta un bambino dai grandi occhi blu, dal sorriso disarmante e dal caschetto biondo che, palla al piede, scorazzava felice sui campetti in terra di Fuorigrotta. Aveva appena otto anni quando è entrato a far parte dell’ Italsider di Bagnoli e solo tre anni dopo vesta la maglia azzurra della sua città. E' il 1987 e Fabio fa parte delle giovanili della formazione partenopea, quando vince il primo di una lunga serie di trofei: il campionato allievi.

Vivere a Napoli in quegli anni, vivere il Napoli di quegli anni, vuol dire seguire ogni partita con il cuore in gola, perché c’è un folletto che calpesta l’erba del San Paolo, veste la maglia numero dieci e…di umano ha così poco!

Fabio è invece tra i fortunati, può respirare quell’aria magica e viene incaricato di fare il raccattapalle al San Paolo. Ha così modo di conoscere quello che poi è diventato il suo modello di difensore: Ciro Ferrara. Da Ciro, napoletano verace, Fabio erediterà la passione per gli anticipi in scivolata, rigorosamente “puliti”.

L’allievo poi, si sa, finisce per superare il maestro! Cresce così il piccolo Fabio, tra allenamenti e partite seguite a raccattare quelle “palle sacre” , le stesse che “accarezzava” il divino Diego. Ma la sorte a volte sembra divertirsi a giocare strani scherzi: lo scugnizzo, che militava nella primavera del Napoli, durante una partitella è chiamato a marcare proprio lui, Diego.

A pensarci oggi, forse era un segno del destino, una premonizione del livello a cui sarebbe arrivato Fabio! Allora però il giovane Cannavaro osò qualche fallo di troppo ai danni del suo idolo, dell’intoccabile Diego e questo gli procurò un richiamo da parte dei dirigenti partenopei. El Pibe però prese le difese dell’ enfant prodige, tessendo le lodi del gioviale Fabio.

Ha vent’anni Fabio quando esordisce nella massima serie vestendo i colori della sua città ed avendo davanti la blasonata Juventus. E' il marzo del 1993, Maradona a Napoli è ormai soltanto un troppo bel ricordo e Fabio fa parte della prima squadra. Difficili quegli anni per i partenopei, che devono fare i conti con un passato troppo ingombrante.

Il ventenne Fabio si mette subito in mostra, le sue doti sono ben visibili a tutti, ma da solo è troppo difficile trascinare avanti questo Napoli. Nel 1995 Fabio lascia Napoli per Parma, dove diventerà da subito, accanto a Thuram, un pilastro della granitica difesa emiliana. I gialloblù collezionano successi su successi in quegli anni e quando il centrale francese lascia Parma per Torino, casa Juventus, Fabio diventa capitano del Parma.

Ormai sul talento di Cannavaro non si discute, nella cittadina emiliana è un idolo. Seguiranno stagioni nell’Inter, nella Juventus e poi approda a Madrid, dove tuttora milita. Fabio si è distinto durante il Mondiale che l’Italia ha vinto in Germania e non soltanto perché ha creato il “nuovo muro di Berlino”, anche per il comportamento che il Capitano ha sempre tenuto in campo.

La politica di Cannavaro pare essere un sorriso non si nega a nessuno, neppure agli avversari iper nervosi che dispensano falli impietosi. Fabio si rialza, guarda colui che lo ha colpito e sfodera un sorriso disarmante... Tutti appaiono allora sconcertati… ma come farà mai ad essere sempre così disponibile?!

Raramente protesta. Per i giornalisti, anche per quelli che non brillano certo per delicatezza, ha solo battute ed il solito sorriso, non lo vedrete mai infastidito né poco disponibile, anche quando davvero si esagera. E purtroppo accade. Troppo spesso.

Di critiche a Fabio se ne sentono tante: “ha lasciato la Juve, è come tutti gli altri, pensa solo ai soldi”. Indovinate come risponderebbe lui? Già, questa volta sorridiamo noi al suo posto, noi che crediamo che questo ragazzo meriti solo il meglio e che chiunque si sforzi di trovargli un difetto per criticarlo, da lui ha tutto da imparare….Soprattutto, a sorridere!

Stasera continua la tua corsa in Nazionale verso l’Europeo, l’ Italia non potrebbe avere capitano migliore e poi…quella maglia azzurra non è così lontana da quella partenopea, che ci auguriamo tutti un giorno tornerai a vestire.

Intanto domani è il tuo giorno e per la spontaneità, l’umiltà , la freschezza e la lealtà che non hai mai perso, permetti di augurarti un BUON COMPLEANNO DI CUORE, CAPITANO!
Redazione Calcionapoli1926.it - Ursula Cospito

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14/09/2007 01:21
 
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D'ALESSIO E DI NATALE CANTANO PER L'ITALIA E PER IL NAPOLI
DI NATALE: PAOLO CANNAVARO MERITA LA CONVOCAZIONE IN NAZIONALE
Gigi D'Alessio e Antonio Di Natale
hanno duettato in diretta su Radio Marte. Il cantautore e l'eroe di Kiev, hanno cantato insieme "Non mollare mai", uno dei più grandi successi del repertorio di D'Alessio, dedicandolo al futuro della Nazionale e del Napoli. La star partenopea e l'attaccante napoletano dell'Udinese, entrambi tifosissimi del Napoli, si sono complimentati a vicenda: "Ieri sera sei stato grande, con quei due gol mi hai fatto venire i brividi" - ha detto il cantante, ospite negli studi dell'emittente campana. Dall'altro lato Di Natale: "I brividi li sento io nello spogliatoio a Udine, quando prima e dopo gli allenamenti ascoltiamo le tue canzoni. Dovresti sentire il ghanese Muntari come le canta, conosce tutte le parole". Negli studi di Radio Marte è il trionfo della napoletanità e dopo Kiev, in chiave Nazionale, si pensa già alla gara con la Georgia del 13 ottobre prossimo: "So che sarà il giorno del tuo compleanno - dice D'Alessio - e allora fatti un bel regalo e segna altri due gol". "Compirò trent'anni - ammette Di Natale - e ce la metterò tutta per fare bene". I due hanno anche esortato il ct Donadoni a convocare Paolo Cannavaro: "Se lo merita, è il momento giusto per chiamarlo, visto che il fratello sarà squalificato. Facciamo il tifo per lui, così tra un pò, in Nazionale, si parlerà sempre più napoletano...". La chiusura è sul Napoli. D'Alessio: "Il ritorno in A è un grande risultato anche per quei milioni di tifosi azzurri sparsi per il mondo. Dagli Stati Uniti all'Australia ne ho incontrati tantissimi durante i miei concerti". Di Natale: "Pier Paolo Marino ha fatto un ottimo lavoro, vedere il Napoli in serie A è come vedere il mondo che gira..."
Redazione NapoliSoccer.NET - Fonte: Radio Marte
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14/09/2007 01:24
 
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Domizzi: "Questo Napoli mi farà grande"


"Questo Napoli mi farà grande" NAPOLI – Remember, Maurizio? Napoli-Sampdoria, ovvero Domizzi contro Domizzi: uno spicchio della propria vita rimessa in discussione, un angolo della propria vita rimessa in discussione, un angolo della propria esistenza riletta e rivista attraverso un’ora e mezza di inevitabile inquietudine.

Napoli-Sampdoria è un Domizzi che rievoca se stesso, lo sfoglia lentamente, lo rivede e lo corregge, lo esalta e l’incoraggia, l’applaude, e lo sorregge, sperando d’aver visto giusto, Genova blucerchiata, anno di grazia 2002, Domizzi è fluidificante e mediano, è giovane rampante ed è sufficientemente ambizioso, è bravo ed ondivago: ora in difesa, ora sugli esterni, ora in mediana, ora persino play basso, senza trovar collocazione definitiva, senza poter ipotecare il futuro, deciso ben quattro anni dopo, quando Nervi è alle spalle e Posillipo è l’ultima dimora " Ho deciso, gioco centrale, E da lì non mi muovo".

Napoli 2006, il nuovo Domizzi s’era appena messo in testa un’idea meravigliosa e a quel punto bisognava realizzarla, saltando ogni ostacolo "Voglio la Nazionale". Si partì da Genova, s’arrivò a Napoli, e in quei cinque anni che separavano Domizzi da Domizzi c’era la storia d’un ragazzo che diventava uomo, d’un jolly che si specializzava in difensore centrale, d’un calciatore che decideva quel che sarebbe divenuto da grande. Maurizio Domizzi, a ventidue anni, prendeva il mondo a spallate: poteva permetterselo, con quel fisico, con quella muscolatura da incredibile Hulk, con quella stazza da corazziere.

Il Domizzi doriano, un pezzo d’uomo da tener lontano, spingeva come un forsennato giocava dove poteva vinceva il campionato di serie B, conquistava il diritto di starsene in A, intanto deambulava senza fissa dimora: Modena, Brescia, Ascoli, sempre serie A, però soffrendo, patendo, sognando. Poi fu Napoli, un salto nell’ignoto, con l’opzione strappata mentre al San Paolo si giochicchiava ancora in serie C. "Io vengo, ma ad una condizione: che gioco difensore centrale. Nessuna intenzione di fare il fluidificante.

Voglio arrivare in Nazionale e per riuscirci non ho alternative". La scelta veniva fatta in funzione futura, un investimento a occhi chiusi su se steso, un orizzonte azzurro da ritagliarsi per l’avvenire: Napoli, Italia. Un milione e duecentomila euro per averlo, per guarnire la retroguardia, rendendola – assieme a Cannavaro jr, a Iezzo, a Maldonado – impermeabile; e poi un altro milione e mezzo per tenerlo, quest’anno, evitando bracci di ferro con la Sampdoria, tenendo alla larga il Torino e la Lazio, rifissando gli obbiettivi "La mia aspirazione massima resta la nazionale. E’ chiaro che Donadoni ha un gruppi sul quale ha puntato, ma io magari aspetto il dopo-Europei. È sempre stato così: dopo un grande evento c’è aria di rinnovamento. Se faccio bene, posso candidarmi".

Nella Genova blucerchiata, in quel mondo ribaltato assieme a Walter Novellino, Maurizio Domizzi, si concesse escursioni improduttive, due stagione con trentatrè presenze ed appena un gol; nella Napoli del rinnovamento, della rifondazione assoluta, un anno da incorniciare – 35 presenze, due gol, la miglior retroguardia del campionato, addirittura più forte della Juventus di Buffon, e la promozione in serie A – prima di lanciarsi verso l’azzurro che più azzurro non si può con un gol al Cesena in Coppa Italia, un altro al Livorno sempre in Coppa Italia, e uno all’Udinese in campionato. Napoli-Sampdoria: Domizzi, ricorda che c’è.
[IMG]Inviato da Mencocco Fabio – Rassegna Stampa (corriere dello sport)[/IMG]

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DE CANIO: "DOMIZZI E' UN DIFENSORE COMPLETO"


Ai microfoni di Marte Sport Live, Gigi De Canio elogia Domizzi: E' un difensore completo. Nella sua carriera ha giocato anche da centrocampista e da esterno sinistro. Spero che arrivi in nazionale. pianetanapoli.
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14/09/2007 01:27
 
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Il popolo del web è impazzito, tutti cercano notizie sull’argentino.


Quella che vedete qui a destra è una fotografia del computer di redazione fatta ieri pomeriggio alle cinque. La linea blu segnala le ricerche effettuate via Internet, da tutta Italia, con la parola chiave «Lavezzi», quella gialla rappresenta Del Piero, la rossa riguarda il pupone Totti. Come vedete, nella parte finale del grafico la striscia blu, quella di Lavezzi, ha avuto una clamorosa impennata e ha superato di gran lunga gli altri due campioni.

L’impennata è partita il 2 settembre, quando il Napoli ha strapazzato l’Udinese e il giocatore argentino ha catturato la ribalta; così i giovani, maggiori fruitori del web, si sono scatenati, hanno cercato notizie, fotografie, particolari sul nuovo re di Napoli. Così come era accaduto a inizio luglio durante il mercato, come notaerete nella parte iniziale del grafico. È un confronto che anche voi lettori potete realizzare, scoprendo magari che oggi, o domani, il dato è diventato ancora più significativo.

Il servizio on line viene offerto dal motore di ricerca Google (www.google.com/trends) e consente di capire quali sono gli interessi del popolo del web, basandosi sulla quantità di ricerche effettuate su un argomento. Un dato numerico ufficiale non è disponibile. Si tratta, però, di centinaia di migliaia di ricerche quotidiane riservate al giocatore argentino che sta facendo impazzire Napoli. Ma i numeri a cinque e a sei cifre sono abituali quando il web si abbina al calcio azzurro. ilmattino.

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14/09/2007 01:28
 
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Marino: «Il Napoli è destinato a stupire»


Marino: «Il Napoli è destinato a stupire» Il traguardo del dg: «Almeno tra le prime dieci». Lavezzi e Zalayeta a caccia del record dei 30 gol. Il Napoli? «Il Napoli deve stupire». Che vuol dire, sì, vivere magari altre domeniche come quelle di Udine, ma che tradotto in posizioni di classifica significa «decimo posto». Almeno decimo posto. Così la pensa Pierpaolo Marino. Così il dg azzurro ha detto intervenendo alla presentazione di una nuova iniziativa editoriale del Corriere dello Sport.

Per Marino con gli acquisti di Hamsik, Gargano e Blasi «il centrocampo del Napoli tra qualche anno sarà tra i più forti della serie A». Il campionato del Napoli, però, più che dal trio di centrocampo ripartirà dal nuovo tandem d’attacco. Da Lavezzi e Zalayeta. Da qui ripartirà infatti Edy Reja, irritato per le assenze dei suoi nazionali. Di due in particolare: Hamsik e Gargano. Avesse potuto, almeno a loro due (gli altri sono Garics e Maldonado che ha anche fatto gol col Paraguay contro il Venezuela) avrebbe volentieri negato il permesso di partire.

Perché il Napoli ha da confermare e da cancellare un sacco di cose: dal successo di Udine alla delusione interna della gara d’apertura, dalla manovra svelta e vincente del Friuli all’avvilente e perdente geometria del primo match. Insomma, dopo aver toccato subito gli estremi, il Napoli è chiamato a dar conto delle proprie forze e prospettive. Subito. Domenica. Contro la Samp. E contro la Samp l’idea di Reja è quella di confermare in blocco il Napoli che ha strapazzato l’Udinese.

Idea logica. Ovvia. Scontata. Però congelata, legata com’è alle condizioni in cui torneranno i nazionali: lo slovacco, che sarà a Napoli già oggi, e Gargano che invece tornerà solo domani e dopo un viaggio (da Johannesburg) lungo e faticoso. Cosicché, oggi sui prati di Castelvolturno prova generale senza due protagonisti e occhi puntati soprattutto sull’attacco. Sul nuovo attacco sudamericano che gasatissimo promette trenta gol. Quindici Lavezzi e altrettanti Zalayeta.

Un doppio exploit, se è vero come è vero che da tre stagioni Lavezzi non va in doppia cifra e che quindici gol, giusto quindici, sono i gol che Zalayeta ha messo assieme negli ultimi sei anni. Dunque, stessa formazione per un risultato se non proprio uguale, comunque da tre punti e pure stesso capitano. Ebbene sì, quella fascia andata su e giù per tante braccia sembra aver trovato finalmente quella giusta. Quella di Gianluca Grava. Una scelta dettata dall’anzianità.

Nel Napoli di De Laurentiis, infatti, Grava è l’azzurro di più lungo corso. «Non so se sarà così. Tra di noi l’argomento non è stato affrontato ancora», prova a far credere il capitano di oggi e di domani. Uno dei pochi giocatori al mondo, chissà se ne esiste un altro, che in una volta sola ha esordito nella prima serie con la fascia al braccio e vincendo fuori casa per cinque gol a zero. Se non è un primato questo!
Inviato da Salvatore Fasano - Rassegna stampa (Il Mattino)
[Modificato da CARMINE84 14/09/2007 01:29]
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14/09/2007 01:30
 
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IL FENOMENO LAVEZZI CONTINUA A STUPIRE


Secondo quanto riportato dal sondaggio sul sito SPORTAL.it, il portale dello sport ialiano, è l'argentino Lavezzi il giocatore che fino ad ora ha impressionato più di tutti i suoi colleghi.
Su 20 giocatori, il nuovo gioiello del Napoli è primo con il 24 per cento circa di preferenze e precede di gran lunga Almiron secondo con il 15 per cento e Giuly terzo con il 12 per cento.
Quindi continuano gli attestati di stima per El Pocho che domenica è atteso al San Paolo dalle migliaia di tifosi azzurri che saranno pronti ad ammirare le magie del loro nuovo idolo.
Redazione Calcionapoli1926.it
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14/09/2007 15:18
 
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GANZ: E' LAVEZZI L'UOMO DEL MOMENTO
Maurizio Ganz, ex bomber di Milan, Inter, Samp e tante altre squadre, cresciuto proprio nella Sampdoria, è intervenuto ai microfoni di Radio Goal, su Radio Kiss Kiss Napoli: "Devo tutto alla Samp per quello che sono diventato, purtroppo ho fatto anche del male al Napoli. Sono un pò rammaricato perchè si è sempre parlato di un mio avvicinamento al Napoli, ma poi non s'è ne è fatto niente. Sono molto felice di aver segnato 208 gol nel campionato italiano, del tutto differente dai campionati esteri dove si segnano gol a grappoli. Oggi gli attaccanti fanno molta fatica a fare gol. Credo che per gli attaccanti piccoli sia di fondamentale importanza fare gol anche se per loro è più difficile segnare come gli attaccanti più grossi. E' Lavezzi l'uomo del momento, contro l'Udinese ha fatto giocate importante e gol. Per me Totti e Montella sono grandi attaccanti che fanno meno fatica rispetto agli altri a segnare. Calaiò può diventare un giocatore importante, ora deve solo ambientarsi in questo nuovo campionato. Come candidate allo scudetto vedo bene in ordine: Inter, Milan, Juve, Roma, Fiorentina, Palermo e Lazio".
Andrea Buonaccordo
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