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SSC Napoli

Ultimo Aggiornamento: 31/10/2007 00:32
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Napoli blinda il suo tesoro


GARGANO – Il suo procuratore Pablo Bentancur chiama in continuazione da Montevideo: "Come va il piccoletto?". Altrettanto fa Vincenzo D’Ippolito da Giulianova che si è adoperato per fargli avere la residenza in Italia. Entrambi mettono in risalto l’intuito avuto da Marino nel portare Walter Alejandro Gargano a Napoli: " E’ stato il più tempestivo ed il più concreto mentre altri club temporeggiavano e mostravano dubbi".

Garbano 23 anni, il meno giovane dei tre gioielli è anche quello che è costato di meno: tre milioni e duecentomila euro al Danubio. Appena duecentocinquantamila euro a lui che saliranno fino a trecento coi premi stabiliti successivamente da Marino: il primo scatta dopo quindici presenza, il secondo, dopo venti; il terzo, dopo venticinque. "Ma voglio giocare tutte le partite", dice il centrocampista di Paysandù, alto appena 1.68 ma con un cuore spropositato rispetto alla costituzione fisica che gli consente di recuperare alla svelta dopo uon scatto e di correre fino all’ultimo minuto di recupero (meno di cinquanta pulsazioni al minuto).

Gargano, regista moderno, è il giocatore che mancava al Napoli. Sa smistare la palla come pochi, la recupera con puntualità svizzera. Deve solo eliminare qualche amnesia e poi Reja avrà trovato il nuovo Pizarro.

HAMSIK – Tutti lo volevano ma nessuno si faceva avanti con proposte concrete per prenderlo: prestito, comproprietà, solo chiacchiere. << Per un diciannovenne non si può spendere tanto>>, rispondevano e scappavano davanti alla richiesta di sei milioni di euro per Hamsik da parte del dg del Brescia, Nani. Solo il Napoli e Pier Paolo Marino hanno saputo resistere e rilanciare. Grazie anche al via libera concesso da De Laurentis, convinto da quanto gli riferiva il suo braccio destro: "Si fidi, è uno dei giovani più forti, ha grandi prospettive e vale la pena scommettere".

Per cinque milioni e mezzo di euro, lo slovacco, arrivato alla corte di Corioni giovanissimo (16 anni), con la fidanzata Martina ed il cane Baileys, è approdato a Napoli. E subito ha stupito compagni ed allenatore per la sua semplicità in campo e fuori. "Andrò ad abitare a Castelvolturno, voglio stare vicino al centro degli allenamenti. Mi sono messo in testa di sfondare nel calcio e non posso distrarmi".

Marek Hamsik, diventato pedina insostituibile nelal nazionale slocavva, si è imposto subito all’attenzione di Reja che non ha esitato ad impiegarlo al posto di Bogliacino. Dopo un eccellente precampionato si è imposto con l’eccellente prestazione con la Samp, impreziosita dal primo gol in campionato, oltre a quello segnato al Cesena in Coppa Italia.

LAVEZZI – Il Napoli lo stava seguendo dal mese di dicembre. Con discrezione ed in assoluto anonimato. Marino aveva incaricato Jorge Cyterzpiller di avvicinare i dirigenti del San Lorenzo ed il procuratore di Lavezzi, l’avvocato Eduardo Rossetto, per conoscerne la valutazione e la richiesta di ingaggio. Farlo in prima persona avrebbe comportato un innalzamento di pretese da parte del club e del giocatore stesso. Così, muovendosi nell’ombra, Marino aveva attivato anche Ramon Diaz, allenatore del San Lorenzo de Almagro.

"Se puoi, dì al ragazzo di venire al Napoli e di rifiutare altre destinazioni". Un lavoro di intelligence portato avanti con abilità dal direttore generale del Napoli fino alla conclusione della trattativa avvenuta in albergo di Milano a fine giugno. Solo un momento di preoccupazione quando lo Spartak Mosca s’era fatto avanti con un’offerta via fax di dieci milioni di euro, sei in più di quanti ne offriva il Napoli. Ma era troppo tardi,ormai. Quel fax finì in un cestino e diventò motivo di dissidio all’interno del direttivo del San Lorenzo dopo la cessione del “Pocho”. Di Lavezzi, Reja rimase colpito già in ritiro quando tutti avanzavano perplessità.

Poi l’esplosione in Coppa Italia con il Pisa (3 gol), la conferma ad Udine in campionato (1 gol), la riprova con la Samp. Ormai Lavezzi, 11 tatuaggi, si può considerare il valore aggiunto del Napoli.
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19/09/2007 01:50
 
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Zalayeta giura: Il mio futuro è a Napoli


C'era da aspettarsela l'esplosione di Marcelo Zalayeta. Il Panterone, scaricato da Ranieri e fortissimamente voluto di Reja, con la nuova squadra ha subito realizzato gol pesanti. Tre in altrettante partite. Sino a diventare l'idolo del San Paolo. Una grande soddisfazione per chi era abituato alla panchina juventina. Napoli lo ama, l'ha subito adottato e in incoraggiato come ha fatto per pochi altri. Sia chiaro: Zalayeta non è Maradona ma per la gente poco importa.

Lui, ovviamente, si gode il momento d'oro. Ha le idee chiare: Napoli è stata la mia prima scelta e sono sempre più felice di averla fatta. Questa squadra è il mio presente e spero sia anche il mio futuro. Voglio dare alla città e alla maglia il meglio di me stesso. Sono convinto che siamo solo all'inizio di un ciclo importantissimo. Della Juve non parla e, soprattutto, non sparla. Ha tanti amici a Torino e la maglia bianconera gli ha comunque regalato emozioni forti: scudetti e partecipazioni alla Champions dove ho segnato reti importanti. No, della Juventus porterò sempre un ottimo ricordo. tuttosport/goal.com
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19/09/2007 01:53
 
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Lavezzi: Maradona? L'ho incontrato alla Noche del 10


Ezequiel Lavezzi, attaccante del Napoli, ha svelato un particolare a "Spacca Napoli" su Sky Sport. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Maradona? L'ho conosciuto alla Noche del 10, il programma condotto da Diego due anni fa in una tv argentina. Fu un momento indimenticabile. Diego, per noi argentini, e' il più grande di tutti". napolimagazine.
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19/09/2007 01:54
 
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Grava: Segno gol ignoranti ? L'importante e' farli


Gianluca Grava, difensore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a "Spacca Napoli" su Sky Sport. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Segno gol "ignoranti"? L'importante e' farli. Sia con la Juve Stabia che al Treviso mi e' capitato di segnare due gol anomali.

Mi farebbe piacere segnare un gol come ha fatto Hamsik con la Sampdoria. Al di la' di tutto l'importante e' fare gol. Sono felice anche per la fascia di capitano. Sono arrivate due vittorie importanti. Sulle braccia ho tatutato le iniziali dei nomi delle mie tre figlie, il mio e quello di mia moglie. Inoltre ho tatuato la data della promozione in A, un momento che non dimenticherò mai". napolimagazine
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19/09/2007 01:55
 
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Grande entusiasmo per il nuovo store del Napoli


Il Napoli in campionato vince e accende gli entusiasmi ed in citta' scoppia la febbre azzurra. Un esempio se ne e' avuto questa sera in via Leonardo da Vinci a Portici (Napoli), in occasione dell'inaugurazione del Diadora Fan-Shop, a cui hanno preso parte due giocatori azzurri Paolo Cannavaro e Francesco Montervino: strada chiusa al traffico, tifosi in delirio e forze dell'ordine impegnate alla meglio a districarsi nel servizio.

L'arrivo dei calciatori, previsto intorno alle 18.30 e' slittato di oltre un'ora tanta era la folla e tanto difficile era far arrivare i partenopei a destinazione. Impossibile l'ingresso dei due tesserati nello store ed allora, studiate le misure di sicurezza del caso, i giocatori, scortati dalla polizia sono stati fatti salire - ed anche qui non sono mancati i problemi tanta era la gente che voleva stringere la mano, avere un autografo o farsi fotografare con i due - su un balcone al primo piano del palazzo che sovrasta il negozio.

La folla in delirio ha salutato i calciatori: per loro urla, sventolio di bandiere e tanti cori. Alla fine della serata molti i tifosi in festa ma non sono mancati quelli delusi che, in fila dalle prime ore del pomeriggio, sognavano di poter stringere la mano al proprio beniamino. Tra i presenti anche il sindaco di Portici, Enzo Cuomo. tuttonapoli.
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19/09/2007 15:16
 
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CANNAVARO :"RESTIAMO CON I PIEDI PER TERRA"
Paolo Cannavaro è intervenuto in esclusiva a Radio marte Stereo :"Come non può farmi piacere che la squadra vinca e gioca un bel calcio. Quest'anno riusciamo a giocare palla a terra, siamo veloci e cattivi a punto giusto. Grazie alle caratteristiche dei nuovi giocatori il gioco è più fluido e veloce, mentre lo scorso anno per caratteristiche diverse eravamo costretti a gettare la palla lunga. Domenica a Empoli troveremo una squadra in forma, non credo che siano stanchi per l'impegno di Coppa, anzi saranno motivati. La nazionale? E' un sogno! Ai tifosi dico solo di non esaltarsi troppo e non volare con la fantasia. Siamo una squadra valida sotto tutti i punti di vista, ma sappiamo che dovremo misurarci con tantisime difficoltà"
Gennaro Gambardella
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19/09/2007 15:17
 
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HAMSIK, ZALAYETA E LAVEZZI PASTORI SUL PRESEPE DI SAN GENNARO
I tre campioni del 'Napoli dei miracoli', Hamsik, Zalayeta e Lavezzi, pastori del presepe: 'ospiti' di San Gennaro che proprio oggi ha rinnovato il prodigio della liquefazione del sangue nel duomo della citta'. I tre calciatori sono stati riprodotti dall'artigiano di San Gregorio Armeno - la strada dei presepi - Genny Di Virgilio, che li ha immortalati in pose esultanti, proprio come le foto apparse sui giornali dopo la vittoria di domenica scorsa con la Sampdoria. ''Da tifoso - ha spiegato Di Virgilio - ho voluto subito onorare questi tre nostri giovani campioni che con le loro prodezze ci stanno facendo rivivere emozioni di qualche anno fa''. Con loro, sullo scaffale della bottega, ormai diventata una galleria di vip di terracotta, anche la statua di San Gennaro. ''Il nostro patrono e' un esperto in miracoli - commenta scherzosamente Di Virgilio - con un suo aiuto e con questi fuoriclasse credo che quest'anno ci toglieremo sicuramente qualche sfizio''.
Redazione Napolisoccer.Net
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19/09/2007 15:21
 
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Reja: "Napoli, hai stupito anche me"


CASTELVOLTURNO - "Vedo giocare il Napoli e mi diverto. Speriamo che duri…". Neanche nel giorno del ritorno in A avevamo visto Reja tanto galvanizzato. A fargli manifesta la sua soddisfazione non sono i 7 gol e i 6 punti in due gare, ma il gioco espresso e al condizione fisica che hanno annientato Udinese e Sampdoria." Siamo andati oltre ogni più rosea previsione- aggiunge-. Il Napoli è la sorpresa del campionato. Mi auguro che lo sia anche tra 15 giornate.

Nello spogliatoio ho detto: si esaltino solo i tifosi, noi non abbiamo il diritto di volare con la fantasia". Napoli, terzo, davanti al Milan, alla Fiorentina. Reja non è affascinato dai numeri della classifica " Considero altri aspetti. Abbiamo acquistato calciatori fisicamente forti, in grado di correre per novanta minuti. Zalayeta è bravo di testa, fa salire la squadra, sa battere a rete. Lo guardai durante le gare del trofeo Moretti. Pensai: p l’attaccante adatto per noi, ne parlai con Marino.

Lavezzi? È incontenibile. A centrocampo un reparto rinnovato, non finiscono mai di correre: Gargano, Blasi, Hamsik. Marek ha un futuro fantastico: ha doti fisiche e umane non comuni, finisce una gara e pensa già all’allenamento successivo. Inoltre posso contare su Bogliacino che mi mette in difficoltà. È bravo lo stimo, ma ditemi: dove posso inserirlo al momento? So bene che, forse, nello spogliatoio qualcuno gia mi odia…".

Il tecnico è lei. È lei che deve decidere come e dove utilizzare Bogliacino: " E io dico che lui e Calaiò sono bravissimi. Hanno giocato pochi minuti, ma hanno dimostrato come si ama il Napoli. Hanno dato spettacolo, Calaiò solo per sfortuna non è stato premiato con il gol. Il campionato è lungo, ci saranno fare in pochi giorni, tutti avranno il loro spazio". Si teme che la condizione fisica possa non durare.

Avete mirato la preparazione puntando ad una partenza sprint? "No, ho solo calciatori che a centrocampo sono inesauribili. Io e il mio staff abbiamo lavorato per esaltare le caratteristiche dei singoli. Se poi si gioca anche bene, il merito è dei miei atleti: il modulo è rimasto il 3-5-2". Tre gare in otto giorni: Empoli, Livorno e Genoa. " Penso solo all’Empoli (sono certo che non finirà 0-0: loro sono bravi ad attaccare e noi abbiamo Zalayeta e Lavezzi che sanno colpire e far male) ed a correggere alcuni errori che non dobbiamo più commettere.

Il terzo posto ci gratifica, speriamo di esserci anche ad aprile, ma non deve farci dimenticare che siamo una neopromossa". Il finalino, Reja lo dedica a se stesso: " Faccio un calcio offensivo, non so lavorare in chiave difensiva. Se sto vivendo un momento di riscatto? No, sono solo felice per essere salito sul treno-Napoli. Pensate, quando on arrivava la telefonata di Marino, lo rintracciai io. “ Quando mi chiami?”, gli dissi. Sono felice, mi godo il Napoli". Fa però, gli scongiuri quando gli chiedono: ha mai vinto tre gare di seguito? " In A, per ora, no".
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19/09/2007 15:22
 
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Napoli, premiata fabbrica del gol


CASTELVOLTURNO – Ma voi ci aveste creduto mai? Alzi la mano il sincero ottimista del villaggio globale azzurro: alzi la mano ma produce anche testimonianza, perché sette reti in due partite, a metà agosto, non le avrebbe pronosticato nessuno? E non c’è alcuno, manco giurando, che si sarebbe spinto a prevedere un attacco atomico del Napoli, secondo solo alla Juventus, pari alla Roma, più prepotente di Inter e Milan.

Tre partite, cosa volete che siano nell’universo del campionato italiano: però servono per capire, aiutano l’autostima, tracciando un solo tra il Napoli sparagnino dell’anno scorso. Sette reti in tre giornate, uno sballo; e, un anno fa, pure in presenza d’una promozione diretta, cinquantadue reti in quarantadue partite, un attacco normalissimo, sistemato nel bel mezzo del mucchio.

Sette reti in tre giornate, un modo come nesun altro per sottolineare che il Napoli ha cambiato pelle, che ora l’anima va ben al di là della trequarti di campo, che c’è una squadra che ha smesso di guardarsi le spalle, di curarsi della fase difensiva. Il quarto Napoli di Reja è una macchina da gol, una giostra che non si ferma mai, un carillon sempre acceso.

Il quarto Napoli di Reja non è solo il panterone, tre gol in due gare e mezza, ma è anche quel Lavezzi che induce al delirio collettivo con accelerazioni e assist, e Hamsik che s’inventa doppi passi nell’area avversaria, è Domizzi che da centrale difensivo va alla riscoperta della sua vocazione offensiva, è Sosa che non finisce mai di stupire. Il quarto Napoli di Reja è anche Calaiò che contro la Sampdoria entra al 45° e al 47° per poco non la mette dentro con la complicità di Bogliacino.

E già, Bogliacino: l’uomo della provvidenza d’un anno fa scivolato ai margini, però pronto a sfruttare ogni centimetro di quel campo, domenica, contro la Samp ; e poi De Zerbi, quattro milioni di ero fissati per tenerselo con il suo talento, i suoi guizzi, le sue legittime aspirazioni.

Il quarto Napoli di Reja stupisce dalla cintola in su, avendo dato dimostrazione lampante di una effervescenza assoluta, essendo stato capace di duella con la Roma – Totti, Vucinic, Giuly, Mancini, Taddei: avete presente? – e di essere appena un pelino dietro alla Juventus – Trezeguet, Del Piero, Iaquinta, Nedved: chiaro? – e di sistemare alle proprie spalle l’Inter campione d’Italia e il Milan campione d’Europa.

Il quarto Napoli di Reja è una squadra a trazione anteriore che ha completamente abbandonato la sua natura recentissima e ha cominciato a battere altre strade, a cercare novità anche tattiche, a lasciarsi andare dolcemente sugli scatti di Lavezzi e Zalayeta, sulle accelerazioni di Hamsik; di poggiarsi sulle spalle solide di Domizzi e Sosa, aspettando però Paolo Cannavaro e Calaiò, De Zerbi e magari chiunque altro voglia. Perché cambiare conviene…
Inviato da Mencocco Fabio – Rassegna Stampa (corriere dello sport)
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19/09/2007 15:29
 
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Cannavaro: "Abbiamo acquistato sicurezza"


"Gli obiettivi non cambiano, ma abbiamo acquistato sicurezza." Paolo Cannavaro racconta l'evoluzione del Napoli, gli umori del gruppo dopo questo inizio azzurro davvero travolgente.
Parlare di salvezza, quindi, è riduttivo?

"No. Il nostro traguardo principale resta quello. E' cambiata la consapevolezza dei nostri mezzi probabilmente. Ma calcoli non ne facciamo. La cosa più belle è vedere la città entusiasta ed il San Paolo che finalmente si diverte. Questo è un motivo di orgoglio che ci gratifica tutti sinora per il lavoro svolto. Ma poi per il resto il cammino è lungo".

Sette gol in due partite. Qualcosa è cambiato rispetto all'anno scorso?

"Beh, forse rischiamo anche di più. Però questa squadra sicuramente è molto generosa. Tendiamo sempre ad aggredire ed andare alla ricerca del gol. Questo anche perché siamo una squadra che si è arricchita di giovani. Però certamente ci divertiamo a giocare e questo è un elemento importante".

Ormai si può dirlo: sei un leader di questo gruppo

"No. Il segreto di questa squadra è proprio quello di non avere un leader. La parola leader da noi non esiste. Oppure se vogliamo siamo tutti leader. Siamo uniti e concentrati per un unico pobiettivo di squadra".

Ti piacerebbe un giorno essere il capitano del Napoli?

"Un giorno magari. Ma ora il capitano è Montervino. E' lui che ci guida anche nello spogliatoio. Poi sono contento anche del riconoscimento che ha avuto Grava. Gianluca merita la fascia per il suo attaccamento alla maglia in questi tre anni vincenti. Per quanto mi riguarda un giorno lontano mi piacerebbe portare la fascia della mia squadra e della mia città. Vorrebbe dire aver meritato di rimanere a lungo a Napoli".

E la Nazionale?

"Al momento non ci penso. Sarà solo la conseguenza di quello che farò col Napoli. Dipenderà da me e speriamo dai buoni risultati che otterrà la squadra. La maglia dell'Italia non te la regala nessuno". sscnapoli

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