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SSC Napoli

Ultimo Aggiornamento: 31/10/2007 00:32
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Ezequiel Lavezzi, il fulmine di Buenos Aires


Ci sono persone che non possono sfuggire in nessun modo al proprio destino. Una di queste è Ezequiel Lavezzi , el Loco (il pazzo) per i suoi detrattori, el Pocho (il fulmine) per i suoi ammiratori. 22 anni compiuti due mesi fa, una grande esperienza nella massima serie Argentina (accade sempre più spesso ai giovani sudamericani) e come dicevamo un destino ineluttabile: l’Italia.

Il rapporto del Pocho con il calcio è fatto di tira e molla, di amore e odio, di magie e di cocenti delusioni. Lavezzi , oriundo della città Argentina di Santa Fè, si è formato nel Coronel Aguirre, modesta squadra di Rosario e ha debuttato come professionista nell’Estudiantes di BsAs, un club di seconda divisione del campionato Argentino. A 17 anni aveva anche abbandonato il calcio per fare l’elettricista, ma presto ha capito che quella non era la sua strada.

Il suo sogno era quello di poter giocare nel Rosario Central, club della sua provincia natale, di cui è tifoso a tal punto da averne tatuato lo stemma sul petto, ma nel 2004, senza aver giocato nemmeno una partita nella massima serie, il Genoa lo acquistò e l’adolescente Ezequiel partì per l’Italia. Quell’anno il Genoa , che conquistò sul campo la promozione in serie A, venne retrocesso in serie C per frode sportiva e Guidolin, allora allenatore dei grifoni, lo reputò inadatto al calcio italiano.

Il Pocho fece così ritorno in Argentina, in prestito al San Lorenzo de Almagro. Dopo la sua prima buona stagione, il club di Boedo acquistò il suo cartellino per 1,5 milioni di dollari. Lavezzi comincia a farsi notare per il buon rendimento nel suo nuovo club e molto presto arrivano offerte per ottenere le sue prestazioni sportive. Si è parlato di Deportivo La Coruña in Spagna e di Atalanta in Italia, anche se l’offerta più concreta è stata quella del River Plate. Ma il suo allenatore, Ramon Diaz , non ne voleva sapere di cedere il suo gioiello, e pronunciò una frase che a suo modo è rimasta nella storia del San Lorenzo:

Il Pocho Lavezzi vale più di 20 milioni di dollari”. Dopo intense trattative, e con l’ostilità dei tifosi del San Lorenzo verso il giocatore, accusato di disprezzare la sua attuale squadra, la dirigenza del ‘Ciclon’ decise di non vendere el diez, che sarebbe stato un uomo cardine della stagione seguente. Lavezzi ha dovuto lottare contro la diffidenza dei propri tifosi, e grazie al suo impegno è riuscito a guadagnarsi una nuova opportunità per tornare nel cuore degli “Hincha” del Nuevo Gasometro.

Nel Campionato Clasura da poco concluso, il Pocho è stato la figura della squadra, mettendo a segno gol decisivi e fornendo assist a ripetizione, portando il suo club alla vittoria del torneo. Ad Aprile è arrivata anche la convocazione in nazionale per l’amichevole contro il Cile , anche se non è riuscito ad entrare tra i 22 selezionati per la Copa America . Attaccante molto rapido e abile con il pallone tra i piedi, Lavezzi sa giocare sia da seconda punta che da trequartista d’appoggio.

Soventi sono le sue scorribande sulle fasce, dalle quali partono assist precisissimi o incursioni verso il centro dell’area. A dispetto delle sue caratteristiche fisiche, il Pocho è molto robusto e non teme il contatto con i difensori avversari, che molto spesso riesce a superare in velocità. Notevole fiuto del gol, ha però il suo difetto principale nella scarsa capacità di giocare col piede sinistro. Col destro però fa quello che vuole.

Ora per la seconda volta arriva in Italia, Napoli e i suoi tifosi lo attendono a braccia aperte, sperando di rivedere in lui un po’ della magia che un altro ineguagliabile dieci aveva portato all’ombra del Vesuvio. Ramon Diaz , suo allenatore al San Lorenzo , dopo la vittoria nel Clausura 2007 ha dichiarato: “ Lavezzi è pronto per trionfare in Europa”. E lo dice uno che ha giocato sette anni in serie A tra Inter, Napoli , Avellino e Fiorentina. C’è da fidarsi. Antonio D'Ottavio.



fonte : calcionapoli1926.it
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