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SSC Napoli

Ultimo Aggiornamento: 31/10/2007 00:32
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25/08/2007 14:58
 
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FABIO CANNAVARO PROMUOVE IL MERCATO DEL NAPOLI


Il difensore del Real Madrid si dice entusiasta della campagna acquisti del Napoli: Zalayeta è un vero colpo. Anche Blasi non scherza, è uno tosto, un centrocampista completo. pianetanapoli.
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25/08/2007 14:59
 
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Napoli - Livorno alle 20:45


Si giocherà alle ore 20:45 la gara valevole per il terzo turno di Coppa Italia tra Napoli e Livorno, in programma allo stadio San Paolo mercoledi prossimo, 29 agosto. tuttonapoli.
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25/08/2007 15:00
 
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Gianluca Di Marzio: "Credo che giocheranno Lavezzi e Zalayeta"


Ecco quanto evidenziato da Tuttonapoli.net: La coppia di attacco? Non rinuncierei a Lavezzi viste le caratteristiche della difesa del Cagliari. E' il calciatore che può stravolgere la partita, insieme a De Zerbi. Zalayeta è stato fortemente voluto da Reja per le sue caratteristiche.

Mi dicono che sta bene e credo che giocherà. Altre novità sulla formazione? A centrocampo sugli esterni credo che agiranno Garics e Savini. Quest'ultimo sembra aver vinto il ballottaggio con Rullo per le sue caratteristiche più difensive rispetto a Erminio.

A centrocampo credo che andrà fuori uno tra Blasi e Bogliacino. Pronostico per domani? Se entra 1-0 gol di De Zerbi. Roberto sta molto bene e vuole bagnare il suo esordio in A con il gol. tuttonapoli.

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25/08/2007 15:01
 
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VIA AL NUOVO NAPOLI CON TANTI DEBUTTANTI


Dei 25 oggi in rosa con il Napoli ben 7 sono i calciatori che non sono mai stati nella massima serie italiana e sono:Bogliacino, Gargano, Garics, Grava, Lavezzi, Montervino, Romito.

Poi ci sono Capparella in A con Piacenza e Perugia, De Zerbi in A con il Milan, Gianello in A con la Sampdoria, ma nessuna presenza.

Poi giocatori con meno di 15 presenze nella massima serie: Calaio' 11 prenze e 1 gol, Hamsik 1 presenza, Maldonado 10 presenze, Savini 11 presenze.

Curiosità riguardante anche il mister, dal 1979 è la terza stagione di mister Reja in serie A, le altre due stagioni in panca a Vicenza (speriamo non porti male ma ha ottenuto due retrocessioni). pianetanapoli.

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25/08/2007 15:02
 
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DOPO 7 ANNI IL SAN PAOLO RIAPRE ALLA SERIE A: FINALMENTE!
L’ora è giunta, il S.Paolo riapre i battenti ed il nostro Napoli riabbraccia la serie A.
L’evento è di quelli straordinari, di quelli che la tifoseria aspetta con trepidazione ed un tantino di emozione. Dopo sette lunghissimi anni di assenza e tutte le vicissitudini vissute dalla società e dal popolo di fede azzurra, una nuova avventura è ormai alle porte.
Ormai sia il Napoli salvato dal fallimento e relegato per due anni in serie C che il Napoli che si è guadagnato la seconda piazza in serie B rappresentano soltanto un amaro ed indelebile ricordo nella memoria di ogni tifoso azzurro. Ormai gli azzurri sono proiettati dove un tempo il Napoli spadroneggia ma di certo le ambizioni, almeno per il momento e secondo quanto più volte ribadito dalla dirigenza partenopea, non sono quelle di un tempo.
La parola d’ordine in seno alla società è programmazione, parola questa che “cozza” contro le ambizioni dei caldi supporters che, al contrario, vorrebbero tutto e subito.
Domani sarà festa e l’esordio contro il Cagliari dovrebbe (sulla carta) garantire sia una partenza soft che favorire l’impatto dei calciatori azzurri con la massima serie (molti sono i debuttanti).
Cosa augurarsi? Nell’immediato una convincente vittoria contro i rossoblu isolani per fare il pieno psicologicamente e donare fiducia a tutto l’ambiente; per il futuro un campionato in crescendo che consenta di raggiungere il prima possibile l’obiettivo minimo (la salvezza). In bocca al lupo Napoli!

Gianni Doriano
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25/08/2007 15:03
 
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DE LAURENTIIS PRESENTA LA SERIE A
Quasi ci siamo. Ancora 24 ore e si comincia. Gli azzurri si stanno preparando al meglio al primo incontro del campionato di seria A con il Cagliari. Oggi il Napoli effettuerà una seduta di rifinitura agli ordini di mister Reja che sta valutando l'undici da mandare in campo domani al San Paolo. Intanto il presidente Aurelio De Laurentiis sulle pagine de il Mattino in'intervista ha presentato la prima del Napoli. Il produttore cinematografico in tre anni ha portato il Napoli in A: "È come se tutti questi sforzi fossero una storia a sé, su cui non possiamo basare nessun tipo di assicurazione, di tesoretto. Se abbiamo fatto bene finora, non conta nulla, è stata solo la fine di un gioco dell’oca ad handicap, un rigore recuperato. Mi sento come uno che è andato a scuola, ha fatto l’università e deve aspettare il tirocinio per verificare se la professione l’ha imparata davvero. Siamo all’anno zero. In C ci accusavano di avere giocatori leggerini, forse più adatti alla A. In B dicevano: ve li siete tenuti quasi tutti. In A abbiamo rinforzato la squadra con sei nuovi. Sei su undici, più della metà".
Non teme che la rosa del Napoli sia troppo ampia, che possa scatenarsi la concorrenza? "Io alla vigilia faccio spesso un pistolotto, è un rito, una tradizione. Stavolta ricorderò che un fenomeno del genere tra noi non è mai esistito e non dovrà esistere. È stupido soffrire perché ci sono molti bravi, dovremo pur verificare le qualità dei nuovi. Mi sono sempre rifiutato, nel calcio, di prendere grandi divi, eppure potevamo farlo, eppure i club di appartenenza ci sarebbero venuti incontro per l’ingaggio (ndr: non si riferisce a Cassano). I divi avrebbero distrutto lo spogliatoio e io voglio un ambiente netto, sportivamente pulito. Qui lo star system non esiste, tutti per uno, uno per tutti. Calaiò non deve andare in depressione perché Zalayeta lo insidia. E Bogliacino sa bene di aver avuto problemi fisici durante la preparazione ed è in via di ripresa. Ci vuole calma, giudizio. Ad esempio, Lavezzi arriva in ritiro e voi scrivete ch’è un mistero; poi fa tre gol in Coppa Italia e scrivete ch’è un fenomeno. Posso solo garantire che uno come Pier Paolo Marino sceglie sempre le persone giuste. L’ho esaurito, parlavamo a telefono pure di notte, decine di nomi, dovevo prendere appunti per ricordarli. Non so più nemmeno quanti giocatori abbiamo trattato, di tante nazioni, pure serbi. A un certo punto gli ho detto: a Pier Pa’, però qui non abbiamo comprato ancora nessuno. Sembrava una commedia di Eduardo". Un giocatore l’ha mai indicato? "Sì e ho fatto male, col mio tipico entusiasmo. Era Nocerino, ma non si possono rubare i campioni agli altri. Di Cacìa sa quante volte abbiamo parlato? Ma aveva avuto un incidente, bisognava stare attenti". Nocerino è napoletano e lei ha più volte detto di volere un Napoli di napoletani. Però sono arrivati uruguagi, argentini, slovacchi. "Confermo l’idea dei napoletani. Ci piaceva, e molto, pure Quagliarella. Però devi fare i conti con la volontà dei giocatori e delle loro società. Se scelgono altre squadre, se fanno solo i conti col danaro, sbagliano, perché ciò che dà Napoli non lo dà nessuno. Se abbiamo preso i sudamericani è perché qui sono sempre piaciuti, è una scelta coerente. Che fai, porti al San Paolo un coreano?". Lei decentra, si fida. Però il suo collega Berlusconi fa tattiche pure sul campo: preferisce le tre punte. E lei? "Fino a tre anni fa non sapevo neppure che cosa fosse un trequartista. Ma giocando a palla a terra - rinunciando ai lanci lunghi per Sosa e per Bucchi - e avendo rinforzato il centrocampo, in serie A le partite te le puoi giocare, puoi riscoprire la qualità che sei stato costretto ad abbandonare per risalire. Diciamo che il 3-4-3 mi sembra uno schema molto equilibrato, mentre il 4-3-3 comporterebbe rischi maggiori". Prendendola alla lettera possiamo allora presumere che contro il Cagliari ci saranno Calaiò e Zalayeta insieme, con Lavezzi? "Vi invito piuttosto a ricordare che il Cagliari questa estate non mai perso, è tosto. Mi aspetto soprattutto una risposta dalla difesa, in emergenza per le squalifiche di Cannavaro e Domizzi. A partire da Cupi. A un certo punto Cupi aveva paura di credere in se stesso: l’abbiamo tenuto, coccolato, operato, curato. Sarebbe un bel soggetto per un film. Maldonado ritorna a una centralità che aveva perso. E poi c’è il nuovo, Contini. Voglio controllare se quella difesa così forte in B sa tenere in un momento di difficoltà: la filosofia del gruppo, la nostra, è questa. Il centrocampo è autorevole. L’attacco è tutto da scoprire, a parte Sosa. E ha la risorsa De Zerbi, che ha fatto tanto bene da convincere Marino a tenerselo". Senza riattizzare polemiche nel tempo del bentornato, che si aspetta dalla folla del San Paolo? "Il pubblico napoletano è meraviglioso». C’è qualcuno a cui si è umanamente affezionato, in questo tempo? "Il massaggiatore Carmando, dignità e sensibilità straordinarie. È un uomo importante, c’è senza dare nell’occhio, non gli sfugge nulla. Marino è la la grande sorpresa annunciata. E Sosa è una bellissima persona, bella moglie, bei figli. Lui come Reja avranno un futuro in società. Sono affezionato anche a Bucchi, cederlo mi è dispiaciuto molto. Ma l’abbiamo dato in prestito, è nostro. Ci piace tenere i giocatori in cui crediamo. Certo, se poi arriva il Manchester con un forte offerta...". Non si è capito bene: la campagna acquisti è chiusa o è ancora aperta? «Se capita l’affare vero c’è tempo fino a gennaio, magari si può anche opzionare qualche campione pronto per l’anno prossimo. Bisogna operare per la crescita. È vero, in Italia si pagano i giocatori sempre più e si incassa sempre meno. Finché hai un grande industriale, come Moratti o Berlusconi, si può comprare a caro prezzo il fuoriclasse. Ma non è quella la regola, nel ‘96 Veltroni trasformò le società in Spa. Non puoi pagare un rinforzo 70-80 milioni di euro, almeno finché non entreremo tutti in una logica imprenditoriale, finché non riunceremo a pagare 30 ciò che vale 10, lasciando la differenza nella tasca di un mediatore. Però non è vero che il Napoli non può spendere anche venti milioni, se ne vale la pena. Ne stavamo investendo dieci su Bianchi, poi qualcosa nel suo atteggiamento non ci ha convinto. La prima preoccupazione resta la saldezza del gruppo». Lei parla spesso di sistema calcio da rinnovare. Può spiegarcelo col cucchiaino? «Cambia l’Italia, devono cambiare il calcio, gli stadi. È in atto l’internazionalizzazione, si trova tutto sul web. Una volta riuscivo a tenere nascosto che un film da me preso non era andato bene in America. Oggi non si può, si sa tutto. Non si può imbrogliare, bisogna giocare a carte scoperte, basandosi sui veri valori. Ed è faticoso, non per me: per tutto il calcio italiano. Occorre darsi regole valide per il mondo. E invece ancora dobbiamo andare all’estero per chiedere che trasmettano le nostre partite». Non è curioso affidarsi soprattutto alla tv in una città che è l’unica a chiamare ancora folla allo stadio? "L’una cosa non esclude l’altra. Il calcio deve prendere esempio dal cinema. Prendi l’America, dove nove major sono in gara per distribuire film in tutto il mondo. Prendi l’India, che ha fatto del cinema la prima industria. Il calcio dovrebbe fare la stessa cosa e ha un vantaggio: trasmette emozioni senza parole, non ha bisogno di sottotitoli, perché si gioca con i piedi. In Inghilterra il fatturato del calcio all’estero è tre volte superiore a quello interno. E il Napoli ha un richiamo globale". Azzardi un bilancio personale. "Quando sono arrivato abbiamo comprato le magliette dal tabaccaio. Oggi abbiamo 1700 metri quadrati di uffici e spogliatoi, tre campi regolamentari per allenarci a Castevolturno, la possibilità di intervenire davvero sul San Paolo. Abbiamo 350 allievi giocatori, qualcuno verrà fuori". Allora a Napoli si può? "Napoli è sottovalutata, soggiogata dalla timidezza verso i poteri non poteri. Il giorno in cui la società civile sceglierà il network, diventerà la prima città d’Italia, tra le prime in Europa. Esistono capacità sorprendenti, ma manca la fiducia. I furbi vanno messi da parte. Bossi ha fatto il suo teatro? E noi lo facciamo sul serio, il decentramento lo facciamo qua. A mio figlio Edoardo ho detto: che fai a Los Angeles, vieni per quattro-cinque anni a Napoli, ineguagliabile scuola di vita". Sta parlando quasi come un politico. Mica è vero che si candiderà alle primarie della Casa della Libertà? "Lo ho appreso dai giornali, con meraviglia. Io debbo fare il cinema e il calcio, debbo preoccuparmi dei miei figli e di mia moglie. Se potessi essere utile in politica, lo farei, ma solo quando si potrà governare, quando sarà cambiata le legge elettorale. Il momento in sé è straordinario: non esistono più i fantasmi del passato, esistono i capaci e gli incapaci, i programmi veri fondati sul destino dei giovani e degli anziani, e quelli fatti solo per governare". Andiamo allo stadio: con quale spirito? "Sono stimolato, curioso. Insomma: me la voglio godere, pensando che in due anni dobbiamo arrivare in coppa Uefa e in tre in Champions League".

Redazione NapoliSoccer.NET - Intervista tratta da Il Mattino
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De Laurentiis: tre anni per il Napoli in Champions


Aurelio De Laurentiis presenta la prima del Napoli nella redazione del Mattino. Alterna la freddezza del capitano d'industria a lampi di passione. Aveva promesso la serie A in cinque anni, ce l'ha fatta in tre. E ora? come se tutti questi sforzi fossero una storia a sà, su cui non possiamo basare nessun tipo di assicurazione, di tesoretto. Se abbiamo fatto bene finora, non conta nulla, è stata solo la fine di un gioco dell'oca ad handicap, un rigore recuperato.

Mi sento come uno che è andato a scuola, ha fatto l'università e deve aspettare il tirocinio per verificare se la professione l'ha imparata davvero. Siamo all'anno zero. In C ci accusavano di avere giocatori leggerini, forse più adatti alla A. In B dicevano: ve li siete tenuti quasi tutti. In A abbiamo rinforzato la squadra con sei nuovi.

Sei su undici, più della metà Lei nei suoi film accorpa molti divi, però sa bene che le rivalità sul set scoppiano spesso. Non teme che la rosa del Napoli sia troppo ampia, che possa scatenarsi la concorrenza? o alla vigilia faccio spesso un pistolotto, è un rito, una tradizione. Stavolta ricorderò che un fenomeno del genere tra noi non è mai esistito e non dovrà esistere. à stupido soffrire perchà ci sono molti bravi, dovremo pur verificare le qualità dei nuovi.

Mi sono sempre rifiutato, nel calcio, di prendere grandi divi, eppure potevamo farlo, eppure i club di appartenenza ci sarebbero venuti incontro per l'ingaggio (ndr: non si riferisce a Cassano). I divi avrebbero distrutto lo spogliatoio e io voglio un ambiente netto, sportivamente pulito. Qui lo star system non esiste, tutti per uno, uno per tutti Prendiamo Calaiò, prendiamo Bogliacino. alaiò non deve andare in depressione perchà Zalayeta lo insidia. E Bogliacino sa bene di aver avuto problemi fisici durante la preparazione ed è in via di ripresa.

Ci vuole calma, giudizio. Ad esempio, Lavezzi arriva in ritiro e voi scrivete ch'è un mistero; poi fa tre gol in Coppa Italia e scrivete ch'è un fenomeno. Posso solo garantire che uno come Pier Paolo Marino sceglie sempre le persone giuste. L'ho esaurito, parlavamo a telefono pure di notte, decine di nomi, dovevo prendere appunti per ricordarli. Non so più nemmeno quanti giocatori abbiamo trattato, di tante nazioni, pure serbi. A un certo punto gli ho detto: a Pier Pa', però qui non abbiamo comprato ancora nessuno. Sembrava una commedia di Eduardo Un giocatore l'ha mai indicato? ì e ho fatto male, col mio tipico entusiasmo.

Era Nocerino, ma non si possono rubare i campioni agli altri. Di Cacìa sa quante volte abbiamo parlato? Ma aveva avuto un incidente, bisognava stare attenti Nocerino è napoletano e lei ha più volte detto di volere un Napoli di napoletani. Però sono arrivati uruguagi, argentini, slovacchi. onfermo l'idea dei napoletani. Ci piaceva, e molto, pure Quagliarella. Però devi fare i conti con la volontà dei giocatori e delle loro società. Se scelgono altre squadre, se fanno solo i conti col danaro, sbagliano, perchà ciò che dà Napoli non lo dà nessuno. Se abbiamo preso i sudamericani è perchà qui sono sempre piaciuti, è una scelta coerente.

Che fai, porti al San Paolo un coreano? Lei decentra, si fida. Però il suo collega Berlusconi fa tattiche pure sul campo: preferisce le tre punte. E lei? ino a tre anni fa non sapevo neppure che cosa fosse un trequartista. Ma giocando a palla a terra - rinunciando ai lanci lunghi per Sosa e per Bucchi - e avendo rinforzato il centrocampo, in serie A le partite te le puoi giocare, puoi riscoprire la qualità che sei stato costretto ad abbandonare per risalire. Diciamo che il 3-4-3 mi sembra uno schema molto equilibrato, mentre il 4-3-3 comporterebbe rischi maggiori Prendendola alla lettera possiamo allora presumere che contro il Cagliari ci saranno Calaiò e Zalayeta insieme, con Lavezzi? i invito piuttosto a ricordare che il Cagliari questa estate non mai perso, è tosto.

Mi aspetto soprattutto una risposta dalla difesa, in emergenza per le squalifiche di Cannavaro e Domizzi. A partire da Cupi. A un certo punto Cupi aveva paura di credere in se stesso: l'abbiamo tenuto, coccolato, operato, curato. Sarebbe un bel soggetto per un film. Maldonado ritorna a una centralità che aveva perso. E poi c'è il nuovo, Contini. Voglio controllare se quella difesa così forte in B sa tenere in un momento di difficoltà: la filosofia del gruppo, la nostra, è questa. Il centrocampo è autorevole.

L'attacco è tutto da scoprire, a parte Sosa. E ha la risorsa De Zerbi, che ha fatto tanto bene da convincere Marino a tenerselo Senza riattizzare polemiche nel tempo del bentornato, che si aspetta dalla folla del San Paolo? l pubblico napoletano è meraviglioso C'è qualcuno a cui si è umanamente affezionato, in questo tempo? l massaggiatore Carmando, dignità e sensibilità straordinarie. à un uomo importante, c'è senza dare nell'occhio, non gli sfugge nulla. Marino è la la grande sorpresa annunciata. E Sosa è una bellissima persona, bella moglie, bei figli.

Lui come Reja avranno un futuro in società. Sono affezionato anche a Bucchi, cederlo mi è dispiaciuto molto. Ma l'abbiamo dato in prestito, è nostro. Ci piace tenere i giocatori in cui crediamo. Certo, se poi arriva il Manchester con un forte offerta... Non si è capito bene: la campagna acquisti è chiusa o è ancora aperta? e capita l'affare vero c'è tempo fino a gennaio, magari si può anche opzionare qualche campione pronto per l'anno prossimo. Bisogna operare per la crescita. à vero, in Italia si pagano i giocatori sempre più e si incassa sempre meno. Finchà hai un grande industriale, come Moratti o Berlusconi, si può comprare a caro prezzo il fuoriclasse.

Ma non è quella la regola, nel ‘96 Veltroni trasformò le società in Spa. Non puoi pagare un rinforzo 70-80 milioni di euro, almeno finchà non entreremo tutti in una logica imprenditoriale, finchà non riunceremo a pagare 30 ciò che vale 10, lasciando la differenza nella tasca di un mediatore. Però non è vero che il Napoli non può spendere anche venti milioni, se ne vale la pena. Ne stavamo investendo dieci su Bianchi, poi qualcosa nel suo atteggiamento non ci ha convinto. La prima preoccupazione resta la saldezza del gruppo Lei parla spesso di sistema calcio da rinnovare.

Può spiegarcelo col cucchiaino? ambia l'Italia, devono cambiare il calcio, gli stadi. à in atto l'internazionalizzazione, si trova tutto sul web. Una volta riuscivo a tenere nascosto che un film da me preso non era andato bene in America. Oggi non si può, si sa tutto. Non si può imbrogliare, bisogna giocare a carte scoperte, basandosi sui veri valori. Ed è faticoso, non per me: per tutto il calcio italiano. Occorre darsi regole valide per il mondo.

E invece ancora dobbiamo andare all'estero per chiedere che trasmettano le nostre partite Non è curioso affidarsi soprattutto alla tv in una città che è l'unica a chiamare ancora folla allo stadio? 'una cosa non esclude l'altra. Il calcio deve prendere esempio dal cinema. Prendi l'America, dove nove major sono in gara per distribuire film in tutto il mondo. Prendi l'India, che ha fatto del cinema la prima industria. Il calcio dovrebbe fare la stessa cosa e ha un vantaggio: trasmette emozioni senza parole, non ha bisogno di sottotitoli, perchà si gioca con i piedi.

In Inghilterra il fatturato del calcio all'estero è tre volte superiore a quello interno. E il Napoli ha un richiamo globale Azzardi un bilancio personale. uando sono arrivato abbiamo comprato le magliette dal tabaccaio. Oggi abbiamo 1700 metri quadrati di uffici e spogliatoi, tre campi regolamentari per allenarci a Castevolturno, la possibilità di intervenire davvero sul San Paolo. Abbiamo 350 allievi giocatori, qualcuno verrà fuori Allora a Napoli si può? apoli è sottovalutata, soggiogata dalla timidezza verso i poteri non poteri.

Il giorno in cui la società civile sceglierà il network, diventerà la prima città d'Italia, tra le prime in Europa. Esistono capacità sorprendenti, ma manca la fiducia. I furbi vanno messi da parte. Bossi ha fatto il suo teatro? E noi lo facciamo sul serio, il decentramento lo facciamo qua. A mio figlio Edoardo ho detto: che fai a Los Angeles, vieni per quattro-cinque anni a Napoli, ineguagliabile scuola di vita Sta parlando quasi come un politico. Mica è vero che si candiderà alle primarie della Casa della Libertà? o ho appreso dai giornali, con meraviglia. Io debbo fare il cinema e il calcio, debbo preoccuparmi dei miei figli e di mia moglie. Se potessi essere utile in politica, lo farei, ma solo quando si potrà governare, quando sarà cambiata le legge elettorale.

Il momento in sà è straordinario: non esistono più i fantasmi del passato, esistono i capaci e gli incapaci, i programmi veri fondati sul destino dei giovani e degli anziani, e quelli fatti solo per governare Andiamo allo stadio: con quale spirito? ono stimolato, curioso. Insomma: me la voglio godere, pensando che in due anni dobbiamo arrivare in coppa Uefa e in tre in Champions League. (Il Mattino)
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REJA: "PREFERISCO FAR GIOCARE CHI LAVORA DA PIU' TEMPO CON NOI"


Reja dà le prime indiscrezioni sulla formazione di oggi e molto probabilmente i neo acquisti Blasi e Zalayeta saranno in panchina: preferisco far giocare chi lavora da più tempo con noi. pianetanapoli.
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Re:
Losy, 26/08/2007 14.38:

tutti pronti per Napoli - Cagliari [SM=x108127] delle 4 [SM=g27828]




[SM=x108122] [SM=x108121] la prima è andata malissimo
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