Alta tensione tra Russia e Georgia

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Losy
00martedì 7 agosto 2007 11:26
Tbilisi denuncia un raid aereo

TBILISI - Cresce la tensione tra Russia e Georgia, dopo che il ministero dell'Interno di Tbilisi ha denunciato un raid da parte di due caccia-bombardieri russi, che avrebbero anche lanciato almeno un missile i cui resti sarebbero già stati recuperati. Secca la smentita di Mosca, che ha negato di aver violato i confini e di aver effettuato l'attacco. La Georgia ha convocato l'ambasciatore russo per protestare ufficialmente per l'episodio.

Secondo le autorità georgiane, ieri sera due aerei Sukoi-24 sarebbero entrati nello spazio aereo della Repubblica caucasica. I velivoli avrebbero poi attaccato un'area spopolata che si estende a ridosso del territorio dell'Ossezia del Sud, provincia autonoma georgiana da anni in lotta per la secessione ed il ricongiungimento all'Ossezia del Nord, repubblica autonoma "gemella" che fa invece parte della Federazione russa.

Il raid sarebbe avvenuto nei pressi del villaggio di Tsitelubani, a circa 65 chilometri a nord-ovest della capitale georgiana e ad appena una trentina da quella sud-ossetina, Tshinkvali, nei cui dintorni sono schierate truppe fedeli al governo centrale. Secondo le autorità di Tbilisi, gli aerei avrebbero lanciato almeno un missile aria-terra, ma è possibile che nella zona, che è stata isolata, se ne possano localizzare altri. In ogni caso, l'ordigno sarebbe rimasto inesploso e non ci sarebbero stati feriti, anche se il missile avrebbe colpito a poche decine di metri da una strada e da alcune case di contadini.

Mosca ha immediatamente smentito l'episodio. ''Neghiamo categoricamente qualunque coinvolgimento in questi eventi'', ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, aggiungendo che ''queste dichiarazioni non si basano su alcun fatto reale". Secondo il vice comandante in capo dell'Aeronautica militare russa Alexander Drobyshevsky, alcuni velivoli sarebbero decollati tornando poi indietro lungo la stessa rotta seguita all'andata, ma rimanendo sempre entro lo spazio aereo russo.

Queste assicurazioni non hanno però convinto il governo georgiano. Il ministro dell'Interno di Tbilisi Vano Merabishvili ha affermato che si è trattato di un vero e proprio "atto di aggressione" contro il suo Paese "da parte di un altro Stato". Il ministero degli Esteri, invece, ha convocato l'ambasciatore russo per consegnarli una nota di protesta ufficiale e ha annunciato che inviterà "altri ambasciatori stranieri per discutere della situazione".

Le relazioni tra Russia e Georgia sono tese da anni, non solo per il problema dell'Ossezia. Il Cremlino accusa il governo georgiano, guidato dal filo-occidentale Mikhail Saakashvili, di offrire di fatto protezione ai ribelli indipendentisti della Cecenia tollerandone le infiltrazioni da oltre frontiera nelle impervie aree montuose del nord-est.

Secondo Tbilisi sono invece le autorità del potente vicino ad appoggiare le operazioni di guerriglia dei separatisti ossetini e anche di quelli dell'Abkhazia, altra Repubblica autonoma compresa nel suo territorio. Alla fine dell'anno scorso la tensione reciproca subì un'ulteriore impennata quando la Georgia espulse quattro ufficiali delle forze armate di Mosca accusati di spionaggio. La Russia reagì con dei provvedimenti di rappresaglia, poi in buona parte revocati, ma il cui segno nelle relazioni bilaterali è rimasto comunque profondo.

Non è la prima volta che la Georgia accusa Mosca di aver violato il proprio spazio aereo. Nel 2002 Tbilisi denunciò che la Russia aveva inviato oltre confine alcuni aerei in missione di ricognizione, ricevendo una smentita che non fu però accettata.

(La Repubblica 7 agosto 2007)
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