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Estate: I consigli del medico

Ultimo Aggiornamento: 09/08/2007 12:36
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di Ernesto Di Cianni *

Alla notizia delle prime vittime del caldo, un esercito di anziani si è rifugiato in casa temendo un'altra estate all'insegna dell'emergenza. Anche le Asl si sono organizzate predisponendo servizi sul territorio e chiedendo ai medici di famiglia di segnalare le persone sole, a rischio da clima torrido.

1
I pericoli del caldo.

Cosa succede nel nostro organismo quando avanza l'afa? Procediamo per gradi: se svolgiamo un'attività fisica di un certo impegno, in ambiente caldo-umido o poco ventilato, possiamo presentare crampi da calore (spasmi muscolari dolorosi), anche a distanza di ore. L'abbondante perdita di acqua e sali (sodio, potassio e cloro), per una profusa sudorazione, rende la fibra muscolare incapace di rilassarsi, dando luogo a crampi prolungati e dolorosi.
Se accusiamo anche (o invece) profonda stanchezza, cefalea, nausea e vertigini, accompagnate da febbre, chiamiamo subito il medico, perché potremmo avere un "esaurimento da calore" che va trattato tempestivamente. Il dottore, in questo caso, troverà bassa pressione arteriosa, specie in piedi (ipotensione ortostatica), e segni di un'incipiente disidratazione. La mancanza di liquidi, accoppiata alla vasodilatazione generale (normalmente molto efficace a disperdere il calore), potrebbe addirittura provocare una riduzione della gittata cardiaca con conseguente insufficienza di pompa e collasso. La febbre, in genere, non supera i 40 e le funzioni neurologiche non sono molto compromesse. Il quadro più grave si riscontra nel "colpo di sole" e nel "colpo di calore": nel primo si verifica un'irritazione delle meningi per l'azione diretta dei raggi ultravioletti sul capo e conseguente alterazione del centro termoregolatore, mentre nell'altro prevale l'incapacità a disperdere il calore. Partendo dai sintomi comuni, elencati in precedenza, il paziente fa registrare ulteriore aumento della temperatura, vomito, agitazione psicomotoria, fino allo stato confusionale, rigidità nucale, segni di danno neurologico e difficoltà respiratoria.
Se non vengono adottati presto i provvedimenti del caso, si azzera la sudorazione, aggravando il quadro: la cute diventa secca e violacea, la temperatura arriva a 41-42, il paziente può arrivare al coma. Molti anziani sono ipertesi e possono assumere diuretici e vasodilatatori. Con i primi aumentano le perdite di liquidi e sali minerali, rendendo più labile un equilibrio già messo in difficoltà dall'età. I vasodilatatori, invece, "allargano" le piccole arterie, sommandosi allo stesso effetto provocato dal caldo. E' intuitivo che, nel momento in cui l'organismo ha bisogno di disperdere il calore con tutti i mezzi, gli effetti positivi di questi medicinali si trasformino in conseguenze nefaste.
Rimedi contro i malori
L'anziano farebbe bene, quindi, a recarsi dal proprio medico, all'inizio dell'estate, per adeguare la terapia alla situazione climatica.
Ecco le misure da adottare:
1) Portare presto il paziente in ambiente fresco e ventilato.
2) Idratarlo in abbondanza: per cominciare un litro d'acqua con un cucchiaino di sale da cucina, tre cucchiai di zucchero e 2-3 limoni spremuti.
3) Applicare borsa di ghiaccio sul capo.
4) Liberare il paziente dagli indumenti e, se necessario, irrigarlo con acqua fresca (non fredda) per qualche minuto. Nei casi più gravi avvolgerlo in lenzuola bagnate.
5) Se c'è febbre, somministrare Aspirina 300 mg o Paracetamolo 500 mg.

2
Il collasso.

Infine non dimentichiamo il semplice collasso, che può capitare a tutti, quando si resta a lungo in piedi in ambienti affollati (chiese, autobus, locali pubblici). Può verificarsi anche in soggetti rimasti fermi sotto il sole. L'abbassamento progressivo della pressione arteriosa provoca, in questi casi, un senso di vertigine e di visione offuscata, prima dello svenimento. Ai primi sintomi bisogna distendersi, mentre i vicini devono alzare le gambe per favorire il ritorno venoso al cuore, liberare il torace da indumenti stretti e, se c'è perdita di coscienza, schiaffeggiare il volto rivolgendo domande ad alta voce.

3
Morsi e punture.

Sentieri di una natura incontaminata e incontri poco piacevoli. Tranne che in Sardegna, la vipera è ubiquitaria e il suo morso è frequentemente mortale, ma non ad azione rapida. Se non si è riconosciuto il serpente, se ne può riconoscere il morso, per la presenza di due grandi fori, alla distanza di 4 cm., con una fila di una decina di punti più piccoli al di sotto. I primi sintomi compaiono entro un'ora e raggiungono l'apice tra la decima e la ventiquattresima ora. Il paziente è agitato e sudato, ha freddo e dolori diffusi, ha nausea, vomito, affanno e va incontro a shock. La zona colpita si arrossa e si gonfia. E' urgente applicare una fasciatura, possibilmente elastica, al di sopra del morso: non troppo stretta da impedire l'afflusso di sangue arterioso, ma abbastanza da rallentare il ritorno venoso. Per ritardare l'assorbimento del veleno occorre l'immobilità dell'arto. Bisogna predisporre l'immediato ricovero ed evitare di succhiare il veleno: la procedura è infatti più rischiosa che utile.
E sono di natura allergica le complicazioni più gravi dei morsi o delle punture di insetti. Vespe, api e calabroni mietono un maggior numero di vittime, rispetto alle vipere. In genere entro un'ora dalla puntura si manifestano segni locali e generali. Anche stavolta, ricovero immediato se c'è difficoltà respiratoria. Come pure pregresse gravi reazioni alle punture di insetti, fino allo shock anafilattico, obbligano alla corsa in ospedale. Queste persone, però, dovrebbero viaggiare con l'adrenalina in borsa (esistono confezioni in siringhe pronto-uso) e procedere all'iniezione prima dell'insorgenza dei sintomi. E' utile praticare una fasciatura simile a quella già descritta per il morso di vipera, disinfettare, estrarre il pungiglione e applicare impacchi di ghiaccio. Nei boschi, attenzione alle zecche: possono trasmettere infezioni da non sottovalutare. Quando si scopre il parassita attaccato alla pelle: cospargere la zona con olio o alcool, quindi asportarlo con le pinzette (in mancanza, con le dita protette) afferrandolo nel punto più vicino alla cute, esercitando una trazione costante. Il medico programmerà sorveglianza e prevenzione.

4
I pericoli del mare.

Chi ha scelto il mare deve guardarsi dalle meduse. Il pericolo viene dai tentacoli che emettono un liquido urticante, provocando sulla pelle prurito, arrossamento e vescicole. Il dolore, a volte, è violento, accompagnato da crampi, parestesie, nausea e vomito. Lo shock anafilattico è raro. E' utile lavare la parte interessata con acqua molto calda e salata, per inattivare le tossine presenti sulla pelle. In seguito disinfettare con ammoniaca diluita o succo di limone.
Tra i pesci il più pericoloso è la tracina. L'iniezione del veleno provoca dolore violento nella zona colpita, con disturbi della sensibilità e dei movimenti. Anche in questo caso, l'acqua molto calda è in grado di inattivare le tossine. Bisogna prolungare l'immersione per circa un'ora, il tempo di chiamare un medico, se si temono reazioni importanti.
Possiamo trovarci, infine, di fronte a persone con principio di annegamento. Una volta tratte in salvo, se si sospetta l'inalazione di liquidi è consigliabile avviarle al pronto soccorso. Se la situazione è più grave (paziente svenuto), in attesa del 118, praticare la respirazione artificiale e, se è presente arresto cardiaco, associare il massaggio. L'acqua inalata provoca quasi sempre danni ai polmoni, ma è pericoloso e non necessario tentare manovre per allontanarla dalle vie respiratorie. Piuttosto conviene assicurasi che non sia stato un forte trauma, con eventuali e pericolosi danni vertebrali, a causare l'annegamento. La causa più frequente dei malori in acqua è comunque l'immersione intempestiva, a digestione ancora in corso.

5
La vaccinazione.

Per tutti è consigliabile rinnovare la validità, qualora fosse scaduta, della vaccinazione antitetanica. E non solo per la migliore protezione contro ferite, ustioni e tagli eventuali, ma perché i morsi e le punture di cui abbiamo parlato non ci riservino ulteriori sgradite sorprese.

* Medico di fam. Asl Napoli 5

(fonte: La Repubblica)
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05/08/2007 13:27
 
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pericolosa l'estate eh [SM=x108138]
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eh si, se non si prendono le dovute precauzioni [SM=g27831]
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AH! Questo Caldo!! [SM=x108134]
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