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Alonso, pole position in extremis e scintille supera Hamilton dopo averlo frenato ai box

Ultimo Aggiornamento: 04/08/2007 16:34
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BUDAPEST - Scintille tra McLaren e McLaren, prima ancora che tra la squadra di Woking e la Ferrari. Fernando Alonso e Lewis Hamilton si dividono la prima fila, ma è lo spagnolo ad avere la meglio. La pole del campione mondiale, però, è macchiata da una manovra, ai limiti della scorrettezza, ai box: una manfrina, a due minuti dallo scadere del tempo utlie, che blocca il compagno di squadra, impedendogli di fatto portare a termine l'ultimo tentativo di pole. La spy-story è alle spalle, almeno per il momento. Anche perché le rosse, all'Hungaroring vanno male: Raikkonen è quarto a oltre sette decimi, preceduto dal sorprendente Nick Heidfeld, su Bmw, mentre Massa, anche per un'incomprensione con i box, non centra neppure la fase finale delle qualifiche, e domani partirà dalla settima fila, con il 14° tempo.

Le prove, dunque, vivono soprattutto dell'episodio che si consuma al box della McLaren-Mercedes, nella finale a 10. Alonso, fermo nella pit-lane per cambiare le gomme in vista dell'ultimo tentativo, tergiversa per alcuni secondi sull'opportunità o meno di montare gli pneumatici a mescola morbida: i meccanici alzano la "paletta" del via libera ma lui non parte, e prende tempo. Il compagno di squadra britannico è accodato, in attesa di eseguire la stessa manovra, e detiene la pole position provvisoria. In quel momento, mancano circa due minuti alla fine della sessione ed entrambi i piloti hanno da compiere un giro con partenza da fermo prima di poter effettuare l'ultimo tentativo: la possibilità di eseguire quell'ultimo, decisivo, assalto, si gioca sul filo dei decimi, visto che il giro lanciato richiede un minuto e venti secondi, e che le due frecce d'argento devono prima compierne un altro con partenza dai box.

La melina di Alonso si protrae per una ventina di secondi, poi l'iberico parte, giusto in tempo per concludere il giro di lancio senza prendere la bandiera a scacchi. Operazione che non riesce ad Hamilton, e così l'inglese non può ribattere al giro finale di Alonso, che si rivela vincente. Ai box McLaren si scatena il nervosismo, un membro del clan di Hamilton strappa la cuffia dalla testa di Ron Dennis, che a sua volta non è molto felice. In conferenza stampa, dopo una stretta di mano non particolamente "caliente", solo mezze frasi da parte dei due interessati - "Frenare Hamilton? Solo strategia" dice Fernando; "Cos'è successo? Chiedete ad Alonso", ribatte Lewis. Ma tutto lascia pensare che domani sarà battaglia vera.

Sul fronte Ferrari, si raccattano i cocci di una giornata tutt'altro che esaltante. Raikkonen, che non brilla per loquacità neanche quando le cose vanno bene, si nasconde. Massa spiega con un "difetto" di comunicazione il forzato ritorno ai box, che nella seconda serie di prove, lo ha costretto a privarsi di un tentativo. "C'è stato un problema di comunicazione via radio - dice il brasiliano - mi hanno acceso la macchina ma non avevo la benzina, quindi sono dovuto tornare indietro spegnendo la monoposto. A quel punto la gomma era fredda e non sono riuscito a fare un buon giro per rientrare nella top ten. Sarà difficile partire dietro su questa pista che è una delle più difficili, ma dobbiamo alzare la testa e migliorare per portare la macchina a punti".

Al di là dei problemi interni, la McLaren-Mercedes è apparsa nettamente superiore alla concorrenza. La Ferrari di Raikkonen è in ritardo di oltre mezzo secondo, quella di Massa è ingolfata in settima fila. Come era accaduto a Montecarlo, le Rosse sembrano patire le curve strette, a causa del passo lungo: la Ferrari è la Formula 1 con la maggiore distanza tra asse delle ruote anteriori e posteriori, la McLaren è all'opposto, il passo corto dà agilità sulle curve strette. I più ottimisti, però, avevano imputato quella defaillance ad un ritardo nello sviluppo della macchina, rispetto ai rivali inglesi, un deficit poi colmato nelle settimane successive. Ora il problema sembra riaffiorare, anche se dal box Ferrari c'è chi sottolinea che non tutto è perduto, e si appella al possibile, diverso quantitativo di carburante, ed all'usuale migliore rendimento delle "rosse" sul passo di gara, rispetto al giro secco. "Non sappiamo che strategia adotteranno i nostri avversari. Vediamo cosa succede domani, la gara è un'altra storia", dice il direttore tecnico Mario Almondo.

Infine, uno sguardo agli altri italiani. Giancarlo Fisichella, su Renault, è ottavo, e precede la Toyota di Jarno Trulli. Vitantonio Liuzzi, sulla Toro Rosso, è sedicesimo.

(La Repubblica 4 agosto 2007)
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