00 19/09/2007 01:47
DOPO TRE GIORNATE RADDOPPIATO IL VALORE DELLA SQUADRA
Ezequiel Lavezzi, preso dal San Lorenzo per sei milioni di euro, oggi ne vale almeno dieci; Marek Hamsik, strappato al Brescia e alla concorrenza di grandissimi club, per cinque milioni e mezzo, attualmente viene valutato otto milioni, ma la cifra è ritenuta ancora bassina rispetto al reale valore del giocatore. Più contenuta la percentuale di crescita del valore di Walter Gargano che non ha ancora mostrato fino in fondo tutte le sue qualità. Il valore del Napoli cresce a vista d’occhio. Complici i risultati esaltanti e anche l’immensa passione del popolo azzurro che trasforma in idoli i giocatori. Il Napoli, per adesso, è una miniera d’oro, valore raddoppiato in sole tre giornate; merito delle scelte di Pierpaolo Marino e delle doti dei calciatori, anche se - avverte chi s’intende di mercato - le valutazioni reali vanno fatte alla fine della stagione dopo aver seguito un giocatore sul lungo termine. Ma i miracoli del Napoli non sono solo quelli dei campioni, delle grandi prestazioni e dei giocatori che finiscono in vetrina. Nel gruppo azzurro c’è un giocatore che è l’incarnazione della grinta, della tenacia e della voglia di riscatto. Si tratta di Andrea Cupi che alla fine della scorsa stagione non aveva un valore di mercato perché era lontano dal gruppo. Messo fuori gioco dalla pubalgia che non gli aveva dato tregua e l’aveva allontanato dal prato. Adesso Cupi è rientrato, gioca, e nel suo piccolo contribuisce a far lievitare il valore della squadra. Il giocatore sarà protagonista oggi pomeriggio della rubrica «SpaccaNapoli», in onda alle 18,30 su Sky sport 1. «Dopo quello che mi è successo, adesso per me è una vittoria anche solo correre... mi sento rinato, una persona nuova, un calciatore nuovo». Cupi ha parlato anche dei momenti più duri: «Sono stato fermo un anno e tre mesi, è stata durissima ma non ho mai mollato anche perché questo è il mio mestiere e se non ce l’avessi fatta sarei andato a lavorare in fabbrica con mio fratello. Mi sono operato in Belgio il 28 agosto, dal professor Martens, la prima settimana non potevo muovermi dal letto, c’era un mio amico fraterno che mi dava da mangiare e mi cambiava... maledetta pubalgia, senti delle fitte che non ti permettono di andare alla tua velocità, di fare quel che vorresti. Ti senti finito. Io invece ora sono rinato».

Il Mattino